Andrei Chikatilo era un noto serial killer sovietico, attivo negli anni '70 e '80 in Russia. È considerato uno dei più prolifici serial killer della storia, avendo ucciso almeno 53 persone, principalmente donne e bambini.
Chikatilo è nato il 16 ottobre 1936 in Ucraina e ha vissuto tra Ucraina, Russia e Uzbekistan durante la sua vita. Ha avuto un'infanzia difficile, vittima delle condizioni di guerra e fame che colpivano l'URSS durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il suo modus operandi prevedeva l'attirare le sue vittime in luoghi isolati, spesso utilizzando la scusa di offrire loro un passaggio. Una volta isolati, Chikatilo torturava, uccideva e mutilava i suoi obiettivi. Gli attacchi includevano mutilazioni genitali e cannibalismo.
Per lungo tempo le indagini per catturare l'assassino sono state complicate dalla mancanza di prove concrete. Nel 1984 Chikatilo è stato interrogato dalla polizia, ma non ci sono state prove sufficienti per collegarlo ai crimini. È stato solo nel 1990, grazie a un cambiamento nella politica di indagine, che Chikatilo è stato nuovamente sottoposto a un interrogatorio approfondito e infine arrestato.
Nel 1992, dopo un lungo processo che ha attirato l'attenzione internazionale, Chikatilo è stato riconosciuto colpevole di 53 omicidi. È stato condannato a morte e giustiziato l'anno successivo.
La storia di Andrei Chikatilo ha avuto un impatto significativo sulla società russa, contribuendo a una maggiore attenzione sulla violenza sessuale e sui crimini violenti. Le sue azioni sono state oggetto di diversi libri, film e documentari.
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